lo spunto

Il coraggio di restare come Gasperini. Motta invece saluta e diventa avversario

Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

Il lato professionistico di Thiago, nonostante le belle parole spese tempo fa, ha prevalso su quello emotivo. E’ normale, figuriamoci, ma pensavamo di aver trovato l’uomo del futuro capace di schierarsi per più tempo al fianco dei deboli, quelli che ogni tanto il rigore non se lo vedono assegnare (ogni riferimento a Iling-Ndoye è voluto), che rischiano di sentirsi esclusi dai sogni più intimi, in un sistema che premia sempre i ricchi e accetta montagne di debiti rispetto a chi prova ad agire nel solco della sostenibilità e della coerenza. L’Atalanta è la rivincita di tutte le classi operaie e il Bologna sta ricalcando quella strada, solo che da qui in avanti dovrà farlo con un altro comandante, che sicuramente sarà scelto con dovizia di particolari da una dirigenza attenta e competente. Era un connubio perfetto, quello con Thiago, capace di trasportarci tutti quanti in un’altra dimensione e capace, soprattutto, di trascinare la società con le sue idee. E’ riuscito in una impresa che nessuno potrà mai cancellare e che sarà ricordata e celebrata per sempre. L’affetto e la riconoscenza ci saranno sempre, ma dal 25 maggio sarà un avversario per ogni tifoso rossoblù, a maggior ragione con quella casacca addosso. Siamo sicuri che dal pullman in Piazza Maggiore avrà avuto un nodo al cuore, e ce lo avrà sempre ogni volta che ripenserà a questa annata, a questa festa, che non è niente di paragonabile a quelle di chi vince spesso. Quando si vince una volta tutto è amplificato, quando si vince sempre tutto diventa abitudine. Non è uguale

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