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E c'è anche un concetto che appare ormai chiaro ed evidente: la credibilità del Bologna. La squadra è nuovamente riconosciuta dagli operatori di mercato grazie a un allenatore che valorizza i giocatori e mette in mostra un calcio divertente e propositivo - con anche risultati, da non dimenticare - e grazie all'arrivo di Giovanni Sartori, talmente bravo da aver portato in Europa Chievo e Atalanta e contribuito al record di punti in rossoblù al suo primo anno. Quando chiama lui, inevitabile, si ascolta con maggior interesse una eventuale proposta seppur economicamente 'scontata', come con Karlsson che il Bologna ha prelevato a 11 ma che prima veniva valutato molto di più. Poi c'è stato il cambio di passo della proprietà che evidentemente ha capito quanto fosse utile fare uno sforzo oggi per avere un ritorno domani, ben sapendo che un'altra annata a quote tra 50 e 60 potrebbe fornire plusvalenze decisamente maggiori nell'estate 2025 (Ferguson, ad esempio, può valere da solo tutto il piano di rientro triennale). Insomma, le cose si sono incanalate nella maniera giusta per costruire un circolo virtuoso di risultati e plusvalenze. Lo si chiedeva da tempo: servivano Sartori e Motta.

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