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Due note finali per il bomber, che corrisponde al nome di Santi Castro. Al di là della garra argentina, dentro al corpo del numero 9 c'è tecnica e sapienza calcistica, interpretazione perfetta del ruolo. Santi ha legato il gioco, lo ha aperto sulle fasce, aprendo spazi per tutti e infine, aspetto non secondario, ne ha segnati due, decidendo una sfida per nulla semplice e scontata. Due gol da attaccante vero, scegliendo la posizione giusta, il tempismo giusto, frugando nel bidone della spazzatura dell'area, laddove solo i giocatori che conoscono il gioco sanno dove può finire un pallone impazzito. La differenza con il collega Dallinga, per ora, è tangibile e netta e sicuramente quando Santi è in campo tutta la manovra sembra sciogliersi in una coralità che dilaga nella sua bellezza. I tre punti portano la sua firma, quella principale, ma il supporting cast è stato eccezionale dando la sensazione di una squadra di stampo europeo e che può stupire ancora. Sempre che di stupore si possa parlare. Bologna proiettato di nuovo verso l'alto. In attesa del ritorno in panchina di mister Italiano.

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