'L'unica cosa che conta è avere un buon allenatore, e noi lo abbiamo', disse Giovanni Sartori ad una recente domanda sul rinnovo di Thiago Motta. E sì, mai come ora Bologna, tutta la Bologna sportiva, ha sotto gli occhi il significato di avere tre buoni allenatori sulla plancia di comando delle tre principali squadre cittadine. Thiago Motta ha portato il Bologna a 54 punti, record, e lo ha traghettato ai confini della zona Europa nonostante la sconfitta di Firenze, in più ha ridato entusiasmo e pathos alla città, rivalutando il parco giocatori e trasportando sul campo quell'idea di gioco propositivo che è stata ben assimilata dalla squadra. Una identità credibile ed entusiasta che ha consentito al Bologna di cambiare passo, coinvolgere il pubblico, destare preoccupazione negli avversari e tornare a livelli che da tempo non si vedevano. Contano i giocatori, i mercati, e Sartori sa il fatto suo, ma poi c'è il manico a metterli in campo, l'idea che deve trovare uno sbocco nella concretezza, la filosofia tecnica che ha bisogno di un appiglio pratico e di punti in classifica affinché non resti un orpello effimero. Motta ha messo assieme tutto in circa 40 partite ridisegnando il presente e il futuro del club.
lo spunto
Gli allenatori hanno cambiato lo sport bolognese: Bfc, Virtus e Fortitudo trainate dai rispettivi leader
Le tre squadre cittadine trainate dai rispettivi allenatori: Motta, Banchi e Caja gli attori principali della rinascita