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Una vittoria giunta in extremis, e al termine di una partita oltremodo complicata, dovrà ora dare nuove certezze alla squadra, nuovi stimoli, nuova fiducia per riprendere il filo del discorso che tra Salisburgo e Cremonese si è interrotto. Sfiorata una clamorosa eliminazione, va ricordato il diagonale di Lovik nella ripresa, il Bologna ha tirato un sospirone di sollievo e da lì dovrà scrollarsi di dosso eventuali tensioni o paure, ritrovando la sua miglior versione in entrambe le fasi, scacciando il famoso granello di sabbia nell'ingranaggio e ritornando a un livello di atteggiamento ben diverso. Il Bologna ha raggiunto un certo tipo di risultati e prestazioni proprio perché è sempre stato connesso alla sua filosofia di gioco e perché le sue partite erano un vorticoso movimento di giocatori in entrambe le fasi: una specie di frullatore da cui gli avversari ne uscivano intontiti e intimoriti. A quello servirà tornare. Con una carta in più, che è quella numero 17 di Ciro Immobile: da oggi ufficialmente il maestro di Santi Castro.

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