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Eppur si muove. Un Bologna spento si aggrappa a Castro. E con Immobile…

Castro salva il Bologna e scaccia i fantasmi. Rossoblù immobili nel primo tempo, ma Immobile è tornato e ora si può ripartire
Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 
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C'è uno striscione in Curva Andrea Costa, parte alta al confine con i Distinti, che spiega bene la situazione: 'A Castro duro'. Eccolo lì, il bomber di Coppa Italia, quello delle zuccate importanti. Oggi come a Bergamo, a evitare le lotterie dei rigori. Di sicuro, l'anno scorso la prestazione rossoblù fu nettamente migliore, ma i grandi attaccanti servono proprio nel momento del bisogno, quando è necessario sbatterla dentro e togliere le castagne dal fuoco. Decisivo anche Ciro Immobile, l'uomo che sussurrava ai Castri, e chissà che non gli abbia proprio detto di fare quel contro movimento in area di rigore, prima a nascondersi dietro al difensore per poi anticiparlo senza possibilità di rimediare. Taac, gol. Il Bologna si è salvato così, alla Galileo Galilei, eppur muovendosi, dopo che nel primo tempo era rimasto fermo e imbambolato, quasi immobilizzato dall'idea di dover difendere il trofeo. A un certo punto lo sguardo di Italiano era tutto un dire, quasi come quello dei poliziotti nei film che ascoltano il battito della vittima per vedere se c'è ancora qualche speranza.