lo spunto

E’ questo il Bologna di cui andare fieri?

Manuel Minguzzi

Una menzione speciale va a Giovanni Sartori. Chiamato da Saputo per dare una svolta, prima in uscita monetizzando e poi acquistando a basso costo, il direttore tecnico praticamente ha azzeccato tutti i colpi estivi consegnando a Motta giocatori di qualità e spessore. Posch segna a profusione, Lucumi ha giocato a Firenze la sua miglior partita stagionale, Zirkzee ha talento da vendere e da riserva di Arna è un lusso e Ferguson corre a perdi fiato senza soluzione di continuità: il Bologna ha ricchezza tecnica e prestanza fisica, che è poi il mix che va più di moda in giro per l'Europa dove ormai i ritmi alti impongono non solo tecnica con i piedi ma fisico e gambe veloci. E se anche Kyriakopoulos, Moro e Cambiaso daranno qualcosa in questo girone di ritorno la missione di Sartori sarà sostanzialmente completata. Su dove arriverà il suo Bologna non lo sa nessuno, forse nemmeno lui, ma una cosa è certa: ha dimostrato ancora una volta di saperci fare come pochi in Italia. Ed è lui probabilmente il punto di svolta a cui deve aggrapparsi Saputo per ottenere ciò che spesso ha dichiarato ma che nella realtà gli è sempre sfuggito. E la capacità di Sartori si è vista anche nella scelta di Thiago Motta, altro fiore all'occhiello della sua sapienza calcistica. Per una volta si gode per davvero e facciamolo fin quando fa male, fin quando ce n'è. Bologna a un punto dall'Europa. Chi l'avrebbe mai detto?