lo spunto

Dieci anni vicini a scadenza: Saputo parlò di Scudetto, ma quando diventeremo energia cinetica?

Manuel Minguzzi

Ora su quella casella c’è Giovanni Sartori, il terzo totem visto da queste parti dopo Corvino e Sabatini, ovvero l’uomo delegato al salto di qualità ma con il primo obiettivo di tenore opposto: cioè vendere bene e creare un saldo positivo di mercato. Stagione di transizione, lo ripetiamo da giugno, ma anche i tragitti facili hanno bisogno di una borraccia di acqua, che in questo caso è rappresentata dal terzino sinistro. Terzic non servirà tanto per portare il Bologna ad una quota di 65 punti, quella europea senza penalizzazioni, ma quantomeno per colmare una lacuna evidente e per permettere a Motta di restare in scia a chi è poco avanti sfruttando penalità e sanzioni varie. In termini generali, è facile rendersi conto che la critica verso un salto di qualità mancato rappresenti non la volontà di colpire un bersaglio ma la voglia di vedere il club rendere orgogliosa una piazza, è il sentimento che dimostra quanto si possa tenere ad una squadra di calcio e quanto possa influire sull’umore il risultato di una partita. E’ anche l’ansia di non ritrovarci un giorno, visto che i dieci anni sono dietro l’angolo, a voltarci indietro e dirci con una certa amarezza ‘che occasione sprecata’. Saputo resta quella occasione, una possibilità per solidità e potenzialità, ma per ora l’energia potenziale del Bologna non si è trasformata in energia cinetica. E' un meccanismo inceppato in una posizione di equilibrio nella sua mediocrità, e in attesa che qualcuno dia una spinta...