lo spunto

Dall’Ara da Champions League nonostante il pari. Ora palla a Motta: perché non proseguire?

Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

E' stato un Dall'Ara da Champions, per i fuochi d'artificio, per il ritmo tambureggiante del Bologna, per il tifo di un pubblico che ha alzato i decibel come mai mi è sembrato di ricordare da quando seguo i rossoblù (metà anni novanta). Bologna si era messa il vestito a festa e solo una macchia di caffè per distrazione non può rovinare l'essenza di una squadra magica, che ci farà vivere il massimo palcoscenico continentale e, se lo farà con l'intensità che si è vista stasera, saprà reggere il confronto. Lo saprà fare in campo, lo saprà fare sugli spalti, dando all'Europa l'immagine migliore di sé, quella sfarzosa di chi per una volta può salire al banchetto prelibato. La classe operaia che va in Paradiso. E lo farà con l'umiltà che contraddistingue i poveri, o meno ricchi, quelli che conoscono il valore del sacrificio, del duro lavoro, della meritocrazia. Non sarà un Bologna arrogante, bensì porterà con sé il suo passato per evitare che volare troppo alti faccia poi cadere rovinosamente. Non resta altro che aspettare i sorteggi e ognuno di noi potrà cerchiare sul calendario la partita dei sogni, quella da vivere con l'entusiasmo di chi si trova nelle favole

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