Certo, bastava un rinvio facile di Casale per parlare oggi di una vittoria, di undici punti in classifica che sarebbero stati gli stessi di un anno fa, invece c'è preoccupazione, perché il Bologna continua a perdere punti per strada, soprattutto lo fa contro le formazioni più abbordabili e sta disegnando una stagione fatta più di incazzature che gioie. Il Bologna, a oggi, è nemico di se stesso, sta tornando ad agire da buon Samaritano e questo in passato non ha mai portato bene. Dove sia la soluzione non si sa, perché il mercato è andato e oggi le scelte difensive post Calafiori sono da mani nei capelli, per cui bisogna lavorare con ciò che si ha e oggi non appare molto. Oppure lo può essere, ma vive su un equilibrio instabile a cui basta una folata di vento per far crollare il meccanismo. Italiano, come da prassi a Coverciano, ha provato a prendere gli spunti positivi ma oggettivamente non ce ne sono, seppur con 70 minuti di controllo della partita. Ma in che condizioni? Il Genoa era raffazzonato, con Frendrup su una gamba sola, senza panchina, senza ogni tipo di qualità: non era esattamente una missione impossibile comandare le operazioni...
lo spunto

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