Tifare Bologna a volte ti fa toccare il Paradiso, come l’anno scorso, a volte è invece una tortura. La Champions si conferma palcoscenico fuori portata, prevedibile a inizio stagione, ma quando la realtà sbatte in faccia l’ennesima sconfitta è inevitabile rimanerci male. A maggior ragione quando si regala una rete per un rimpallo alla Mai dire Gol e se si cestina l’inerzia del pareggio subendo il raddoppio dopo tre minuti. Così, è fatica. Neanche il tempo di gioire per il primo gol nella competizione…Per il resto, i discorsi sono sempre i soliti, triti e ritriti, ormai noiosi e ripetitivi, ma sempre aderenti alla realtà. Non avere tutte le armi per competere in una coppa che si è ripresentata sessant’anni dopo è stato un errore grossolano per un Bologna che aveva l’occasione di sorprendere, scavare un solco netto col passato e crearsi un futuro ‘atalantineggiante’. Invece no, perché lo Scudetto era già stato raggiunto l’anno scorso e più di così, da queste parti, non si può fare.