Ce le hanno suonate. Bologna distratto: che peccato

Nicola ha studiato perfettamente la partita di giovedì contro il Salisburgo, soprattutto quei cinque minuti di follia che stavano aprendo la porta alla rimonta austriaca, e da lì ha costruito la sua trappola, cercando di esporre il Bologna al campo aperto e giocando in verticale laddove c'erano spazi da sfruttare. Una volta preso il primo gol, il Bologna è andato in difficoltà e ha reagito più di nervi che di idee, attaccando con forza, certo, ma perdendo lucidità, fino a capitolare addirittura con il terzo gol che poteva poi diventare anche il quarto. La reazione è stata nervosa e stavolta non è bastata l'accelerazione dei secondi tempi per raddrizzarla: gli errori individuali hanno condannato il collettivo ed è terreno di riflessione per il mister, che non ha trovato la chiave giusta né dall'inizio con le scelte di formazione né con le sostituzioni. Una serata no sotto tanti aspetti. Può capitare, ma stasera sarebbe stato molto importante portarsi a meno uno dalla vetta e il fatto che la caduta più fragorosa sia arrivata giocando dopo gli altri, e con un po' di pressione addosso, potrebbe essere un segnale.