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Nel complesso il calendario del Bologna, a parte appunto inizio e fine, appare abbastanza equilibrato. Le big sono sparse sull'arco della stagione e alternate da due o tre partite più abbordabili nel mezzo, rendendo il percorso non costellato di cicli durissimi ma con una buona alternanza globale. Può voler dire tutto o niente perché a volte si fa risultato con le big e si lascia qualche punto con le deboli, ma veri e propri cicli di ferro non ce ne sono anche perché dobbiamo cominciare a considerare il Bologna squadra da 54 punti e non da 42. E toccherà ovviamente alla proprietà confermare questo status non smantellando quanto di buono fatto la passata stagione e utilizzando la sessione di mercato per puntellare una rosa di buon livello, il tutto senza rientrare corposamente degli investimenti per cercare un vero e definitivo salto di qualità. D'altronde, la grande affluenza di pubblico al Dall'Ara nel girone di ritorno testimonia un dato incontrovertibile: buoni risultati generano buoni incassi. E allora si cerchi senza paura di dare continuità, di fornire a Motta ciò che serve per migliorare ancora evitando di vivacchiare, col rischio, allora sì, che il calendario possa diventare un nemico conclamato. Un Bologna da 54 punti non dovrebbe avere paura di questo percorso, mentre uno da 42 qualche patema in più lo vivrebbe. Quale direzione prenderemo?

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