lo spunto

Così è ancora più bello (e Motta è un “folle” che prevede il futuro)

Una vittoria di rimonta fa godere di più in un Dall'Ara festante. Motta fa discutere per le formazioni, ma alla fine, spesso, si gioisce
Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

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Non ho mai pensato si potesse fare un sol boccone del Sassuolo. Infatti non è andata così. Nella mia mente c'era sempre un Toro-Bologna del febbraio 2014. Avevamo appena venduto Diamanti, avevamo preso Ibson e Friberg e salimmo in Piemonte da vittima predestinata contro una squadra in lotta europea. Finì 1-2 per noi con doppietta di Cristaldo in rimonta. Poi certo, retrocedemmo, ma quella partita fu una sorta di canto del cigno che il calcio ogni tanto regala. E poteva succedere l'imponderabile anche stasera, contro un Sassuolo ferito ma sveglio, venuto al Dall'Ara per fare la partita e non da sparring partner. A sedici dalla fine era avanti 2-1, ma questo Bologna è capace di trovare risorse in qualsiasi istante e quando pensi di averlo battuto ti ritorna sotto come Joao Almeida nel ciclismo (per i non appassionati è un forte portoghese che in salita sembra sempre si debba staccare e poi ti giri e ce l'hai a ruota).

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