© RIPRODUZIONE RISERVATA
In mezzo a tutto questo c’è il lavoro di Italiano. Riparte il tour de force e il mister ha il compito di ricreare l’identità dell’anno scorso ma ruotando gli uomini. Impossibile, banalmente, far giocare gli stessi undici per tre partite di fila e questo implica un veloce inserimento dei nuovi e una efficace rotazione degli effettivi, con l’impossibilità di creare una struttura portante da non modificare mai. Servirà, in sintesi, l’apporto di tutti, compresi quelli che fino a qui hanno giocato poco o nulla. Italiano avrà bisogno di Dominguez, avrà bisogno di De Silvestri, di Pobega e anche dei ritorni di Immobile e Sulemana. Da qui in avanti sarà ritmo incessante e, con partite ogni tre giorni, si sommeranno fatiche e viaggi, avversari duri e meno duri, coppe, campionati, supercoppe e recuperi (col Verona a metà gennaio), ma più di ogni altra cosa ora conta ottobre, col suo clima sempre alternato tra temperature in picchiata e miti, con i suoi alti e bassi che non dovranno spostare il Bologna da un rendimento standard e concreto. Non si potranno vincere tutte le partite, ma le prestazioni non dovranno mai calare di una virgola. Siamo in piena ottobrata, laddove l’anno scorso iniziò la grande risalita rossoblù. Gambe in spalla.

/www.tuttobolognaweb.it/assets/uploads/202305/366e973f006a3ce7fe18a0f8defc170d.jpg)
/www.tuttobolognaweb.it/assets/uploads/202408/84f5c29a9e35e955a54bb2345784c9b7.png)