Probabilmente, a influenzare il rendimento del Bologna c’è stato il fattore assenze e, non volendo concedere alibi o difendere alcunché, lascio ai lettori la risposta alle cause: rosa corta o sfiga? Fate voi. Resta però il dato generale con cui Mihajlovic ha dovuto convivere per lungo tempo in questa stagione: l’impossibilità di schierare l’undici titolare per più del 50% delle partite disputate. In 13 partite su 26 al tecnico rossoblù sono mancati almeno due titolari, con un periodo decisamente nero a dicembre tra Bologna-Roma e Bologna-Atalanta, si parla di quattro partite consecutive, le altre due sono Spezia-Bologna e Toro-Bologna, dove la media di titolari assenti è stata di quasi 5. Questi match sono stati giocati in 10 giorni dal 13 dicembre al 23 dicembre, con anche il carico di un turno infrasettimanale.
lo spunto
Bologna e la formazione titolare mancata: la metà delle volte 2 o più titolari fuori
Per non influenzare troppo la statistica, il conto è stato fatto escludendo alcune partite dove l’unico titolare assente è stato Dijks ed escludendo le assenze su ruoli che presentano due titolari. Esempi: i match dove è mancato Orsolini ma era presente Skov Olsen non sono stati conteggiati come formazione titolare mancante, semplicemente perché in campo una alternativa c’era. Stesso discorso per Svanberg e Dominguez, alternati nel ruolo al fianco di Schouten.
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