lo spunto

Bologna e il mercato: il sottile confine tra presente e futuro

Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

Giustamente, però, occorre guardare al presente e ridare linfa, anche con un segnale, alla lotta europea. Serviva un difensore centrale, arrivato Ilic per Bonifazi ma i titolari sono altri - Lucumi, Beukema e Calafiori - quindi l'innesto nell'immediato sposta il giusto e non è esattamente la missione più facile del mondo migliorare una squadra che ha già avuto un ottimo rendimento (al massimo servirebbe un terzino sinistro...). Non a caso, le difficoltà maggiori sono sugli esterni, ovvero il ruolo che in estate era stato abbondantemente allungato con tre innesti: rimasto Orsolini sono arrivati Saelemaekers, Karlsson e Ndoye. Domanda: il Bologna avrebbe l'urgenza di prendere un attaccante esterno? In teoria no dato che Karlsson dovrebbe rientrare con il Milan e per le partite di febbraio ritorneranno pure Ndoye e Saelemaekers. E allora, come si è visto a Cagliari, la necessità più impellente resta la punta che possa fungere da vice Zirkzee. VanHooijdonk non è all'altezza e magari anche un Santiago Castro alla Unipol Domus avrebbe trovato qualche minuto nel deserto dei Tartari del falcidiato reparto offensivo rossoblù. Ecco, per tornare al concetto di presente sarebbe stato meglio per il Bologna intervenire in entrata nelle prime due settimane di gennaio, dando l'impressione di tempestività assoluta e di grande interesse nella rincorsa al sogno europeo.

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