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A tutto questo, mettiamoci i recuperi non ancora al meglio di Odgaard e Dallinga dopo i rispettivi interventi che li hanno tenuti fuori 3 mesi, poi 5 infortuni muscolari a campionato appena iniziato, che stanno tenendo fuori Immobile, Holm, Casale, Sulemana e Pobega e se vogliamo anche aggiungerci il digiuno di gol di Castro, dal marzo scorso, ce n’è un po’ per tutti. Detto ciò, ritengo che sia un po’ l’insieme di queste cose. Alcuni elementi devono riattaccare la spina a livello mentale, altri devono ritrovare una condizione fisica ottimale. I nuovi devono integrarsi al meglio ed Italiano deve trovare qualche altra idea tattica, magari provando anche per vie centrali e non sempre cercando di sfondare sulle fasce. Se al Bologna manca ritmo, aggressività, intensità e imprevedibilità, che sono state le sue armi migliori in queste ultime stagioni, togli parecchio potenziale. Nessun processo, sia chiaro. Si cerca solo di analizzare alcuni aspetti per cercare di evitare partenze che per un motivo o per un altro, si avviano sempre col freno tirato. Ora arriva il Genoa, un po’ la bestia nera del Bologna almeno in questi ultimi anni. Penso alla domenica del Centenario, rovinata proprio dal Genoa, corsaro al Dall’Ara 1-3; le ultime sconfitte all’ultima giornata a Genova 2-0 ed 1-3 a Bologna. Sabato non sarà una partita facile. Verranno a giocare pressando alto e con le loro veloci ripartenze. Fra poco inizia anche l’Europa League; il tempo per il rodaggio sta per scadere. Se si vuol restare sulla scia degli ottimi risultati ottenuti nelle ultime stagioni, bisogna tornare su certi livelli.

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