lo spunto

A Verona mancavano 27 gol, a Motta serve tempo: Zirkzee è il trequarti, non il bomber

Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

Frase trita e ritrita di inizio stagione, ma mai come ora rappresenta la verità. E' cambiata profondamente l'ossatura del Bologna, è cambiato soprattutto il centrocampo con due palleggiatori ceduti e nuove caratteristiche all'arco di Motta, con Freuler non ancora in condizione e Saelemaekers fuori, più Aebischer in versione vertice basso: c'è tanto da aspettare e tanto da valutare quando il Bologna sarà a pieno regime. Poi i movimenti, i sincronismi tra reparti e compagni di reparto, capire quando è meglio tirare o quando è meglio servire un inserimento, tutti aspetti che a Verona il Bologna ha tendenzialmente sbagliato e che col passare delle partite la squadra affinerà trovando maggior rodaggio. E per fornire un potenziale offensivo di prim'ordine il naturale approdo sarà il tridente Karlsson, Zirkzee, Orsolini. Due esterni che dribblano e tirano giocando a piede invertito, supportati dal centravanti-trequartista che dovrà svuotare l'area quando è necessario e riempirla al transito del primo pallone utile. Perché è vero che la cooperativa del gol appare una nuova frontiera del calcio, ma lo è altrettanto il fatto che i gol si segnano dal centro e nei pressi della porta. Lo diceva Azeglio Vicini.

 


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