Bologna batte Milano 2-0. La Coppa Italia del 14 maggio, lo Scudetto del 17 giugno (figlio della semifinale vinta contro l'Olimpia): due trofei che riportano Bologna in cima all'Italia intera. Bologna Caput Mundi, si potrebbe scrivere. Nessuno, non fate i furbi, avrebbe potuto pronosticare tutto ciò. Il Bologna era partito perdendo Motta, tra tensioni varie, e cedendo Zirkzee e Calafiori, la Virtus ha invece vissuto frizioni societarie importanti, capovolgimenti, ribaltoni, finanche le dimissioni del suo coach e pensare di sollevare uno Scudetto era impossibile. La firma, dunque, è degli allenatori. Italiano ci ha creduto più di ogni altro e ha accettato una panchina che scottava, ma subito con l'obiettivo di riportare la gente piazza. Fatto. Ivanovic si è travestito da oracolo e, in seguito alla dura sconfitta in Coppa Italia di febbraio, aveva sentenziato: andremo per lo Scudetto. Fatto. Serve anche questo, nei clamorosi successi, vedere qualcosa laddove gli altri hanno voltato lo sguardo.
lo spunto
2025, l’anno magico dello sport felsineo: Bologna è capitale
Bologna e Virtus battono Milan e Olimpia: Italiano e Ivanovic i perni dei successi felsinei