lo spunto

Zanetti vs Saputo: Mister Segafredo perfetto per il basket, il canadese non potrà vincere nel calcio

Manuel Minguzzi

Ora, il sottoscritto è stato uno dei primi a chiamare una sorta di rivalità cittadina tra imprenditori, magari con lo stimolo offerto da Zanetti che, appena entrato in Virtus, ha cercato di fare le cose in grande (ricordare anche gli investimenti Aradori e Gentile, anche se non hanno fruttato), tuttavia occorre differenziare le strade. Restano due sport diversi, difficilmente paragonabili come risorse immesse e anche per modus operandi – nel calcio si guardano le plusvalenze, nel basket i maggiori introiti arrivano dal botteghino – e tutto sommato la palla a spicchi sembra più scalabile del calcio. Saputo, di fatto, anche con tutta la buona volontà del mondo, non potrebbe mai vincere uno Scudetto. Basta guardare i budget delle big, i debiti mai cancellati, ecc…Resta però il fatto che un minimo di ambizione in più si renderebbe necessaria per sfruttare un bacino di utenza emerso con grande rumore nel basket e che nel calcio potrebbe essere amplificato sotto la stessa bandiera del Bologna. Un Bfc più vicino al Sassuolo genererebbe grande entusiasmo, magari non da Scudetto, ricreando quel sentimento unico calcistico che ora si divide tra i difensori del patron e i suoi più acerrimi critici. E se Zanetti ha fatto quello che doveva fare, cioè rinvigorire la rivalità di Basket City, Saputo dovrebbe invece riunire, riportando la squadra ad un livello più consono al suo nome e alla sua storia. Di vincere, però, non se ne parla e se il canadese riportasse la squadra nei dintorni europei probabilmente avrebbe già fatto il massimo possibile. E Zanetti? Ora è il re della città più cestistica d’Italia, meditando di diventare l’imperatore d’Europa.