lo spunto

Toglieteci tutto, pure la trasferta di Firenze

Manuel Minguzzi

La partita ha vissuto lo spartito che ci si attendeva, il Bologna ad aspettare per poi punire in contropiede anche se spesso sono mancati due passaggi in fila per arrivare dall'altra parte. Mihajlovic, tutto sommato, non l'aveva studiata male, soprattutto su come provare a violare la difesa viola, ovvero verticalizzando subito attaccando lo spazio. Una delle poche volte in cui il Bologna ci è riuscito ha poi creato nitide occasioni, come l'azione del palo di Orsolini nato da un pregevole pallone di Bonifazi, lo stesso Bonifazi che trenta secondi dopo è finito sotto la doccia per un doppio giallo. Pensare che se le palla fosse entrata poi non ci sarebbe stato nulla dopo fa ancora più male, un po' come il noto film sliding doors: il Bologna avrebbe potuto prendere un'altra strada del proprio destino, invece è finito su quella solita, quella dolorosa, quella che da Firenze non ci fa portare a casa i tre punti da dodici anni. Il resto è un altro copione già visto, cioè quello di un Skorupski che sembra in giornata di grazia salvo poi ricadere nel solito balletto 'esco-non esco' fatale, sul quale potremmo farci una ballata da tormentone estivo tanto i passi li sappiamo già (uno avanti, due indietro e inchino).