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Bologna-Atalanta, l’amarcord

Redazione TuttoBolognaWeb

Un ultimo amarcord meritevole di menzione speciale risale ad anni più avanti e cioè il 10 gennaio 1988, quando il Bologna sconfisse l'Atalanta al "Dall'Ara" alla diciassettesima giornata con un sonoro 4-0 ed il successo fu firmato da una doppietta di Lorenzo Marronaro con le segnature di Giancarlo Marocchi e Gianluca Luppi.

Quell'annata, la 1987-1988, fu assolutamente positiva per entrambe le squadre: i rossoblù emiliani, guidati da Luigi Maifredi in panchina, conquistarono la prima promozione in Serie A nella storia del club, grazie anche alle prodezze dell'attaccante Lorenzo Marronaro. Soprannominata "il puffo", la punta romana, cresciuta nelle giovanili della Lazio, che la lanciò nell'annata 1980/1981, andò a segno 21 volte, stabilendo un record che verrà battuto da Massimo Marazzina; l'attaccante di Lodi, esattamente vent'anni dopo, farà conquistare al Bologna un'altra promozione, ma con 23 reti: correva l'annata 2007/2008 e l'allenatore era Daniele Arrigoni.

Il primo posto fu il risultato di una stagione assolutamente da protagonisti, con 51 punti finali (all'epoca i punti per la vittoria erano ancora 2) dovuti a 17 vittorie ed altrettanti pareggi, con solo 4 sconfitte; inoltre, l'attacco felsineo produsse ben 62 reti, il migliore di tutta la serie cadetta.

A far compagnia al bomber Marronaro, il friulano Loris Pradella che sotto le Due Torri segnò 30 gol in 107 gare e fu efficacissimo compagno di reparto, mentre a seguire Fabio Poli, Paolo Stringara, il già citato Giancarlo Marocchi, il favoloso Eraldo Pecci; i solidi difensori Marco De Marchi, Renato Villa e Luppi, in porta il bravissimo Nello Cusin. Non c'è che dire, fu un Bologna brillante, che rappresentò degnamente la volontà di un popolo di tornare tra le "grandi" dopo un esilio iniziato nel 1982.

I bergamaschi centrarono anch'essi la promozione con il quarto posto, risultato di 14 vittorie, 19 pareggi e 5 sconfitte ed un attacco da 50 reti, il secondo migliore della serie B dietro, ovviamente, a quello bolognese.

Ma l'impresa più fulgida fu compiuta in campo europeo poichè l'Atalanta fu la prima squadra italiana a raggiungere le semifinali di una competizione continentale pur giocando nella categoria cadetta: il cammino verso la storia fu compiuto eliminando i gallesi del Methyr Tydfil al primo turno (sconfitta per 2-1 in trasferta e vittoria decisiva in casa per 2-0), al secondo turno giocarono contro i greci dell'Ofi Creta passando grazie ancora ad una rimonta (sconfitti per 1-0 fuori e vittoriosi per 2-0 tra le mura amiche), ai quarti di finale vittoria netta sui più quotati portoghesi dello Sporting Lisbona (2-0 a Bergamo, 1-1 sul campo dei lusitani). L'eliminazione arrivò proprio in semifinale per mano dei belgi del KV Mechelen (2-1 sia all'andata che al ritorno), i quali vinceranno poi il trofeo.

A quell'Atalanta vanno fatti comunque i più sinceri complimenti sportivi per l'impresa storica, che diede lustro al calcio italiano; la rosa fu di ottimo livello con elementi come lo svedese Glenn Peter Stromberg, che giocò dal 1984 al 1992, regalando grandi emozioni ai tifosi bergamaschi, i quali tutt'ora lo ricordano con grande affetto. A seguire, i centrocampisti Eligio Nicolini, Daniele Fortunato e Valter Bonacina e, soprattutto l'ex allenatore della Nazionale Cesare Prandelli.

 

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