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Bologna-Atalanta, l’amarcord

Redazione TuttoBolognaWeb

La prima vittoria dell'Atalanta in casa del Bologna arrivò l'11 settembre del 1949, con un clamoroso e roboante 6-2! Le reti degli orobici furono firmate dal centrocampista danese Karl Aage Hansen (tripletta), dall'attaccante suo connazionale Jorgen Leschly Sorensen (doppietta) e da Francesco Randon, centrocampista vicentino che, curiosamente, andrà poi a vestire successivamente la maglia del Bologna. Per i felsinei, invece, andarono a segno Istvàn Mike Mayer e Gino Cappello.

Quel Bologna non fece un gran campionato, arrivò quindicesimo, ed ebbe l'avvicendamento in panchina dell'allenatore inglese Edmund Crawford al posto dell'italo-austriaco Anton Cargnelli, dovuto alla sconfitta interna (0-1) con il Milan. I bergamaschi, invece, arrivarono ottavi, trascinati proprio da Hansen, che totalizzò ben 18 reti alla sua prima stagione in Italia e passando poi alla Juventus, che quell'anno si aggiudicò lo Scudetto grazie alle reti di un altro Hansen, ma di nome John e che giocò in bianconero dal 1948 al 1954, collezionando 188 presenze e 124 gol.

Con lui c'erano anche la bandiera Giampiero Boniperti, che in 15 anni di assoluta militanza juventina segnò 178 reti in 443 presenze, record infranto da un altro grande, Alex Del Piero.

A seguire, Ermes Muccinelli, attaccante che con la Juventus totalizzò 241 presenze e 69 gol nei periodi 1946-1955 e 1958-1959. Da ultimo, il favoloso terzino Pietro Rava, campione del mondo nel 1938, che giocò per 303 volte, segnando 14 gol.

Giocatori di un'altra categoria sulla sponda torinese, ma anche le due milanesi non scherzavano all'epoca: il Milan vicecampione andò a segno ben 118 volte, forte del trio d'attacco composto dagli svedesi Gren, Nordahl e Liedholm, ribatezzato "Gre-No-Li". Gunnar Nordhal si aggiudicò la palma di capocannoniere con 35 reti (record battuto la scorsa stagione da Gonzalo Higuain con 36), mentre Gunnar Gren e Nils Liedholm gonfiarono le reti 18 volte ciascuno; tutti e tre, insieme, avevano segnato più della metà dei gol rossoneri. Non dimentichiamo anche Renzo Burini, che mise il pallone in fondo al sacco per 21 volte e che dal 1947 al 1953 collezionò 190 presenze e 87 centri.

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L'Inter, dal canto suo, colpì per 99 volte, arrivando terza grazie a tre autentiche arieti come l'ungherese Istvan Nyers autore di 30 gol (saranno 133 totali dal 1948 al 1954), il grande Amedeo Amadei con 20 ed infine Benito Lorenzi con 15 (138 in tutto dal 1947 al 1958).

Va anche detto che in quell'Inter militava un certo Enzo Bearzot, centrocampista di grande qualità, che nel luglio del 1982 avrebbe portato la Nazionale Italiana a conquistare il suo terzo mondiale sedendosi sulla panchina del commissario tecnico e firmando un'impresa che gli sportivi italiani ricordano tutt'oggi con somma gratitudine ed autentica ammirazione.

Un'ultima nota, ma meritevole di menzione, in quella stagione un gesto atletico di rara bellezza come una rovesciata diede inizio ad una delle più grandi realtà di sempre: le figurine Panini.

Il 15 gennaio 1950, infatti, durante la gara Fiorentina-Juventus 0-0, il difensore bianconero Carlo Parola si esibì nel gesto atletico che lo consacrò all'attenzione nazionale, specie dopo che i fratelli Panini di Modena decisero di usarlo come simbolo per la loro azienda. Anche Parola può considerarsi una bandiera per la squadra piemontese, dato che vi giocò dal 1939 al 1954, con 334 gettoni e 10 gol.

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