Tutto Bologna Web
I migliori video scelti dal nostro canale

voce del tifoso

VOCE DEL TIFOSO – Il Bologna visto da lontano

VOCE DEL TIFOSO – Il Bologna visto da lontano - immagine 1
Il pensiero di Carlo, collega e tifoso rossoblù grossetano

Redazione TuttoBolognaWeb

di Carlo Vellutini

Non è facile spiegare a un bolognese cosa rappresenti il Bologna per chi vive lontano dalla città, non la frequenta, ma che da oltre 40 anni sostiene i colori rossoblù. Per questo non voglio farlo anche se, da giornalista, ritengo che sia sempre interessante l'opinione di chi segue a distanza, senza quegli umori della città che, a volte, possono condizionare il giudizio di chi ne vive intensamente il quotidiano . Questa premessa per dire che il Bologna di Thiago Motta, per la prima volta da tanto tempo, cioè dagli anni d'oro del compianto ex Presidente GiuseppeGazzoni Frascara, fa capire che la strada intrapresa è finalmente quella giusta, anche se nel calcio ogni giudizio è passibile di rapida smentita.

Alla squadra di sicuro manca ancora qualcosa per il salto di qualità, ma il presente non deve anticipare il futuro. Ci sono altre realtà, in Italia ed all’estero, della dimensione di quella felsinea che ci insegnano come una stabilità nelle parti medio-alte della classifica non possa prescindere dalla programmazione e da uno stadio che rappresenti non solo un luogo in cui giocare, ma un valore aggiunto che permetta al tifoso e allo sportivo di viverlo sette giorni su sette e non solo poche ore una domenica su due. Il Presidente Joey Saputo lo sa e nonostante la burocrazia tipica italiana, che rende complicato anche tutto ciò che non dovrebbe esserlo, resiste e non rinuncia al suo obiettivo, che poi è anche quello dei tifosi, cioè regalare alla città finalmente un Bologna in formato europeo.

Di sicuro ci sono stati degli errori negli anni scorsi e non sempre le scommesse - specie quelle fatte su alcuni allenatori - hanno funzionato. Oggi però vediamo che il progetto ha ripreso vigore, grazie sicuramente ad un uomo abituato a costruire tanto, anche in termini di risultati, con non troppo, come il direttore Giovanni Sartori, ma anche grazie ad un allenatore che aveva dimostrato in campo di poter diventare un valido tecnico, confermandolo nelle giovanili del PSG e allo Spezia, vivendo al Genoa quel ‘momento no’ che hanno molti mister, anche alcuni tra i più bravi, all’inizio della loro carriera. La sua mentalità vincente da giocatore, una leadership riconosciuta dai compagni, la capacità di unire la qualità alla quantità la sta riproponendo in panchina e la squadra gioca bene e, nonostante che qualcosa manchi, lo rispetta e lo segue. Un rilancio in chiave europea che era anche l’obiettivo di Sinisa Mihajlovic, se quella maledetta malattia non si fosse messa di mezzo. Con Motta, in una situazione, anche emotivamente, non facile, è stata fatta la scelta giusta e di prospettiva, nonostante quelle prime giornate di tensione che, però, non lo hanno scalfito. Fare bene a Bologna vorrà dire farlo entrare nel mirino delle big, ma adesso va tenuto stretto per iniziare a ragionare in grande. Perché solo chi si guarda dietro alle spalle, insicuro delle proprie potenzialità, non riesce a fare il salto di qualità. Invece il Bologna ha tutto quanto per compierlo: giovani che sono delle promesse, altri che sono già una realtà, elementi più esperti che possono dare al gruppo quella convinzione necessaria per fare un passo in più e talenti ancora non pienamente espressi, ma che devono crederci, oltre ad una città positiva, anche nei momenti meno facili, sintomo che qui, oltre alla passione, si ha la cultura del pallone e dello sport in generale. Senza dimenticare un ritmo che, nonostante le assenze e le difficoltà, è spesso da calcio internazionale. Quello che con fiducia tutti i tifosi auspicano il club rossoblù possa raggiungere al più presto.