voce del tifoso

Il pozzo di San Patrizio

Redazione TuttoBolognaWeb

Dopo i primi commenti a caldo, le esternazioni del Presidente Guaraldi meritano più attente riflessioni. Innanzitutto, gli va dato atto del coraggio per essersi fatto intervistare per un’ora di fila sulle questioni più spinose....

Dopo i primi commenti a caldo, le esternazioni del Presidente Guaraldi meritano più attente riflessioni. Innanzitutto, gli va dato atto del coraggio per essersi fatto intervistare per un'ora di fila sulle questioni più spinose. Ha esordito dicendo che, come società, devono migliorare nella comunicazione, quasi a voler far intendere che fosse sostanzialmente l'unico aspetto perfettibile. Ma incalzato, Guaraldi, ha boffonchiato timoroso una certa dose di ulteriori ammissioni, in particolar modo su quelle che lui chiamava "diverse veritá", cioè quelle sue verità che poi venivano sistematicamente smentite dai fatti. Forse il motivo alla base dell'intervista è proprio questo: si stavano sommando troppe "diverse veritá" e il castello, nonostante l'amicizia di certo giornalismo, non stava piú in piedi anche agli occhi del tifoso più ingenuo; forse voleva cercare di recuperare una parte dei tifosi che non lo ammirano; o forse voleva cercare di preparare il terreno ad un anno che promette di essere tutt'altro che facile. Quale fosse l'obiettivo di questa chiarificazione lo sa per certo solo lui. Rimane il fatto che in un'ora abbondante di cose ne ha dette. Tra le piú importanti, e siamo a ribadirlo, l'ammissione (anche in questo caso, dopo le passate smentite) che anche Futura Costruzioni prenderà parte al progetto del CT. Cito testualmente "il primo step sportivo del CT si aggira sui 27-28 milioni". Giá su questa esternazione nascerebbero ulteriori domande... Quale sarebbe il successivo "step non-sportivo"? A quanto ammonterebbe quest'ulteriore step? Pulvirenti a Catania metà circa del CT se lo è pagato da solo, e solo l'altra metà è stato pagata grazie alle sovvenzioni del Credito Sportivo; finora non hanno effettuato l'aumento di capitale e improvvisamente tireranno fuori 14 milioni per il CT? Forse lo scopriremo nei prossimi mesi (anche se sinceramente non me lo auguro). Ma è anche importante sottolineare la sua esternazione sul fatto che non rifarebbe il numero uno e che il Bologna è in vendita, fissando a spanne un prezzo; questo è un indice di stanchezza e della reale volontà di vendere. Ma solo a determinate condizioni... Dopo aver tolto dalla rosa Ramirez, Belfodil, Taider.... forse è un po' troppo esoso sperare di trovare qualcuno che sia disposto a dare indietro ai soci tutto quello che hanno investito. Alla fine dell'intervista non ho però capito se Guaraldi fosse cosciente o meno del punto di non-ritorno a cui siamo vicinissimi e del fatto che già con questa formazione faremo fatica a salvarci. Di sicuro ad una precisa domanda riguardante la necessità o meno di ulteriori vendite è stato vago e questo non è un bel segno. Tra l'altro in settimana, è stato intervistato anche il DG Zanzi, il quale ha dichiarato che ci ispiriamo al modello Udinese. Rispondendo, indirettamente, alle critiche sulla vendita dei giocatori ha incensato il “suo acquisto” Koné, ma (aggiungo io malignamente) ha evitato di parlare di Abero e Riverola... due giovani che, se davvero seguissimo la politica dell'Udinese, avremmo dovuto tenere al fine di poterli schierare in Serie A. Se uno è all'Avellino e l'altro al Maiorca evidentemente non sono proprio “del livello” di quelli che acquista l'Udinese... Ma vado atto che il salto di qualità, almeno nella comunicazione, è già in essere. Dal silenzio che l'anno scorso veniva interrotto solo con le interviste trionfali dopo le partite vinte... ad una maggiore volontà di metterci la faccia, in una prospettiva più realista che non parla più di asticelle che si alzano... Resta pacifico che auspichiamo che il salto di qualità ci sia anche dal punto di vista gestionale, perché togliere dalla rosa gli ultimi giocatori di valore rimasti, vorrebbe dire serie B certa, con la perdita degli introiti di Sky e quindi, con ogni probabilità, l'abbandono dell'amato progetto del Centro Tecnico, Per Albano e soci è sicuramente una corsa contro il tempo. Se entro la fine dell'anno da Quarto arrivasse l'ok da quelli che cercano scheletri per terra (Beni Culturali), nonché da quelli che cercano scheletri negli armadi (la Procura col PM Poggioli), allora le ruspe potrebbero partire noncuranti di quale finale ci riservi questa stagione. Di certo rimane che il Bfc non è quel pozzo di San Patrizio che il Presidente crede o vuole farci credere; da una parte non si possono vendere giocatori all'infinito e, a maggior ragione, dall'altra, pensare che il Bfc possa sobbarcarsi 28 milioni di euro per il CT è pura fantascienza. Quest'anno la salvezza del Bologna non si giocherà solo sul campo.