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Il Bologna fa 46, secondo punteggio di Saputo, ma ora serve la svolta

Manuel Minguzzi

Pensare che immediatamente, con uno schiocco di dita, Giovanni Sartori possa portare il Bologna dal dodicesimo al settimo posto è impensabile, ma la prossima stagione dovrà comunque coniugare risultati sportivi all'altezza e risanamento dei conti, ponendo le basi per un salto di qualità che arriverà col tempo grazie anche ad un cambio strategico importante nella gestione sportiva. Esce Bigon, entra Sartori, cioè uomo di campo, spesso in giro a scovare talenti, lesto nel vedere qualità dove magari altri ancora non la scorgono. Non sarà totalmente un anno di transizione, ma è lecito attendersi solo la prima scintilla del lavoro del nuovo dirigente con i frutti che verranno poi raccolti nel medio e lungo termine. La base tecnica è discreta, ma può essere migliorata e ovviamente per farlo dovranno arrivare giocatori frutto di idee condivise tra diesse e tecnico. Ci saranno anche plusvalenze, ma Sartori è abituato a cedere e reinvestire.