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Sette giorni per capire: si cambia modulo?

Si apre oggi l’ennesima settimana importante per il Bologna, che domenica prossima riceverà l’Inter in notturna al Dall’Ara nella prima ufficiale da presidente per Eric Thohir. Non saranno sette giorni semplici per Pioli e...

Luca Lollini

Si apre oggi l’ennesima settimana importante per il Bologna, che domenica prossima riceverà l’Inter in notturna al Dall’Ara nella prima ufficiale da presidente per Eric Thohir. Non saranno sette giorni semplici per Pioli e i suoi, anzi soprattutto per il mister: a quanto pare è tornato sulla graticola, e un’eventuale sconfitta contro i nerazzurri potrebbe costargli il posto. Dopo Bergamo, come sappiamo, la società ha voluto incontrare sia la squadra sia l’allenatore, perché si dice che tra i giocatori serpeggi il malcontento per l’atteggiamento troppo difensivo con cui Pioli ha impostato le ultime gare. Un atteggiamento giustificabile per sistemare una retroguardia che aveva incassato ventidue gol in otto partite, e che è stato ripagato dai due soli subiti (e sappiamo in che modo) nelle ultime quattro.

Purtroppo la produzione offensiva contro Chievo e Atalanta è stata effettivamente ridicola. Volendo guardare il bicchiere mezzo pieno potremmo dire che, nonostante questo, in entrambe le partite il Bologna nel finale ha avuto la palla buona per vincere. Volendo guardare il bicchiere mezzo vuoto potremmo dire che va bene non prendere gol, ma provare ogni tanto a farlo non sarebbe male. Domenica, quindi, Pioli potrebbe apportare qualche modifica al 3-5-1-1 utilizzato recentemente. Dando per scontata la conferma della difesa a tre, è chiaro che gli spostamenti sarebbero da effettuare sulla linea mediana, togliendole un uomo e aggiungendolo alla zona d’attacco. Sono due le ipotesi papabili: tenere gli stessi uomini spostando Kone di fianco a Diamanti, oppure sacrificare del tutto un centrocampista (proprio Kone l’indiziato numero uno) per dare a Cristaldo un compagno di reparto, come lo stesso Churry ha chiesto in settimana.

La coppia di trequartisti Kone-Diamanti a Pioli non piace. L’ha detto tra le righe il mister in una recente conferenza stampa, ricordando come l’anno scorso i due assieme non abbiano fatto faville. Quali partite hanno disputato come coppia dietro a un’unica punta?- Roma – Bologna 2 – 3- Bologna Pescara 1 – 1- Bologna – Catania 4 – 0- Fiorentina – Bologna 1 – 0- Pescara – Bologna 2 – 3- Bologna – Siena 1 – 1- Catania – Bologna 1 – 0Il bilancio è quindi di tre vittorie, due pareggi e due sconfitte, con due gol per Alino e tre per il greco: non male, a prima vista. Tutti noi, però, ci ricordiamo bene la dinamica della vittoria dell’Olimpico, così come non possiamo dimenticare che il Pescara abbia finito il campionato all’ultimo posto con ventidue punti (e il Siena penultimo). Un bottino di undici punti che va quindi tarato sul livello delle avversarie: se Pioli (che l’anno scorso era il messia, non dimentichiamolo) ha preferito optare per 4-2-3-1 un motivo deve averlo avuto.

Quest’anno lo schema con il trequartista dietro alle due punte è stato utilizzato quattro volte:- Bologna – Sampdoria 2 – 2- Udinese – Bologna 1 – 1- Bologna – Torino 1 – 2- Bologna – Verona 1 – 4Nelle prime tre partite davanti a Diamanti c’erano Bianchi e Moscardelli, nell’ultima al posto del Barba aveva trovato spazio Cristaldo. La sfida contro il Verona è stato il nadir della stagione del Bologna, in cui Bianchi durò solo quaranta minuti prima di fare spazio a Moscardelli. Adesso, però, gli eventuali componenti di una coppia d’attacco sarebbero proprio Bianchi e Cristaldo. Due giocatori diversi, che fanno uno il lavoro che ci si aspetterebbe facesse l’altro: l’argentino difende il pallone e fa salire la squadra, l’ex granata è un finalizzatore puro (almeno in teoria). Potrebbe dunque Pioli optare per questa soluzione, magari anche sull’onda della rete segnata dal numero nove domenica scorsa? Potrebbe.

Ma la domanda vera è: avrebbe senso cambiare un modulo che ha permesso finalmente di registrare la squadra a livello difensivo (ripetiamolo: due soli gol incassati nelle ultime quattro, due gol che hanno un nome e un cognome ben preciso), proprio in una partita in cui tutto sommato anche un pareggio non andrebbe male? E questo per placare i malumori di qualche giocatore, che magari non avrebbe neanche tanto il diritto di mugugnare viste le ultime prestazioni offerte? Stefano, a te la risposta.