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Il Bologna affoga in una Vazquez di bagno

Alla fine la quarta sconfitta consecutiva, la settima su otto partite di campionato, l’ottava della stagione mettendo nel conto anche la ferragostana batosta rimediata con il Pavia, è arrivata. Partite come questa questa, in una contesto...

Marco Francia

Alla fine la quarta sconfitta consecutiva, la settima su otto partite di campionato, l'ottava della stagione mettendo nel conto anche la ferragostana batosta rimediata con il Pavia, è arrivata. Partite come questa questa, in una contesto diverso, con una posizione di classifica rassicurante, verrebbero descritte tutt'al più come il classico incidente di percorso in cui qualsiasi squadra di metà classifica può incappare, prima o poi, nell'arco di un campionato duro come quello di Serie A. Ahinoi, invece, il Bologna è sempre più ultimo in classifica, a 4 punti dalla zona salvezza, ed è fisiologico che una sconfitta del genere si presti a essere interpretata come la definitiva dimostrazione che questa squadra non sia adatta a raggiungere l'obiettivo del mantenimento della categoria.

Contro un Palermo davvero modesto e tutt'altro che rinfracato dalla settimana di ritiro a casa-Zamparini, il Bologna messo in campo da Rossi, con Ferrari recuperato a tempi di record sull'out di destra, Rossettini e Gastaldello preferiti a Oikonomou e Taider a far coppia con Donsah sulla linea mediana, è partito carico, deciso e concentrato, cercando più volte la porta e andando a un passo dal vantaggio in almeno un paio di occasioni. Prima con Destro, impreciso nel controllo di un pallone al limite dell'area e anticipato sul più bello da Sorrentino, poi con Mounier, trovatosi a tu per tu con l'estremo difensore rosanero grazie a una pregevole combinazione Brienza-Destro, ma impossibilitato a concludere dalla perfetta uscita del portiere ex-Chievo.

E il Palermo? Invisibile, almeno fino al 24', quando è una colossale dormita difensiva del Bologna a permettere ai siciliani di passare in vantaggio: Ferrari si appisola alle spalle di Rizzo e perde il solito taglio di Hiljermark; all'interno dell'area di rigore ci sono sette giocatori rossoblù (Mirante escluso), ma Vazquez trova comunque lo spazio per inserirsi e raccogliere lo scolastico passaggio del compagno svedese, a due metri dalla porta difesa da Mirante; mettere la palla in rete da quella posizione è un gioco da ragazzi, l'italo-argentino difatti non perdona e porta (immeritatamente) in vantaggio i suoi.

Come sempre in questa stagione, il Bologna accusa tremendamente il colpo. Un colpo che, va detto, sarebbe ferale per tantissime squadre, figuriamoci per il piccolo, impaurito e indifeso Bologna di questi tempi, che infatti rischia di subire il definitivo colpo del ko un paio di minuti più tardi, quando il colpo di testa di Gilardino su cross di Laazar scheggia la traversa. Il copione si ripete nel finale di tempo, ma questa volta la conclusione dell'ex rossoblù colpisce l'esterno del palo. Nel mezzo, il Bologna si era reso pericoloso ancora con Mounier, la cui conclusione mancina dal cuore dell'area rosanero si era persa a poche decine di centimetri dall'incrocio dei pali.

La ripresa è una sorta di monologo del Bologna, che staziona per quasi tutti i 49 minuti di gioco nella metà campo dei rosanero, tutti rintanati a difesa del risultato. La prima palla gol arriva al 49' grazie a Rizzo, la cui conclusione dal limite dell'area viene deviata in corner da un prodigioso intervento di Sorrentino. Dopo un quarto d'ora di gioco, Rossi getta nella mischia Donsah, che rileva uno spento Taider. Al 65', Destro ha la palla giusta per sbloccarsi e regalare il gol del pari al Bologna: il cross di Masina è perfetto, la difesa del Palermo meno, ma Destro, tutto solo, indirizza male il pallone e non trova nemmeno la porta. 5 minuti più tardi, Rossi si gioca la carta Mancosu, per aumentare il peso specifico dell'attacco rossoblù; a lasciargli il posto un po' a sorpresa, è Mounier, con i rossoblù che passano dal 4-2-3-1 / 4-3-3 fino a quel punto utilizzato a un 4-3-1-2.

Al 77', proprio il neo entrato ha sui piedi il pallone del pari: un erroraccio di Gonzalez a metà campo innesca la ripartenza del Bologna, con Destro che serve il compagno di reparto in profondità; l'uscità di Sorrentino e la pronta chiusura dei centrali rosanero costringono Mancosu a defilarsi e la conclusione dell'attaccante sardo può essere così disinnescata dal portiere del Palermo, che devia in corner di piede. Due minuti più tardi ci prova Donsah, bravo a liberarsi sull'out di destra, ma Sorrentino dice ancora una volta di no. La pressione dei rossoblù non si esaurisce, ma, specie dopo l'inserimento di Falco per Ferrari, gli spazi lasciati alle ripartenze della formazione siciliana aumentano. All'88' Gilardino, servito da Vazquez, spara a botta sicura a porta sguarnita, ma l'intervento di Gasteldello, appostato sulla riga di porta, è provvidenziale e permette al Bologna di mantenere accesa una sia pur flebile fiammella di speranza per i minuti finali. E l'occasione per raggiungere un pareggio meritato il Bologna ce l'avrebbe pure: la palla giusta capita sui piedi di Brienza, che da ottima posizione colpisce male e manca lo specchio della porta.

Al triplice fischio di Fabbri è gioia per il Palermo, che sale a 10 punti in classifica nonostante una prestazione tutt'altro che incoraggiante sotto vari punti di vista. I problemi sono tutti del Bologna, ancora ultimo e fermo alla vittoria contro il Frosinone alla quarta giornata. Anche in una giornata in cui i rossoblù sono riusciti a concludere 12 volte (nelle precedenti 7 partite, le conclusioni rossoblù erano state appena 34) e a rendersi pericolosi in area avversaria almeno 5 volte, il risultato non è arrivato, a causa della solita distrazione difensiva e dell'imprecisione degli avanti rossoblù sotto porta. La situazione di classifica ora è davvero grigia, anche perché la sensazione, dopo la partita di ieri, è che in questo momento il Bologna non possa dare di più di quanto dato ieri. La squadra ha bisogno di sbloccarsi per provare a invertire una tendenza preoccupante. La partita di sabato contro il Carpi penultimo potrebbe essere l'ultima occasione per Delio Rossi, confermato con più di una riserva da una società che ancora una volta ha dato l'impressione di essere parecchio in confusione.

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