La vittoria del Bologna è il classico toccasana per il morale, per la classifica e per tutto quello che, fino al gol di Diamanti, sembrava essere l'ultima di Pioli con una rivoluzione alle porte. Come però accade spesso in queste circostanze, la squadra ha vinto e tanto gli allarmismi quanto le pressanti voci di esonero del tecnico, sono rientrati. A fine gara Guaraldi ha detto che Pioli non si tocca e che le voci uscite in settimana sono state solo illazioni giornalistiche, mentre un orgoglioso Diamanti ha parlato di piazza che parla troppo e a sproposito.
primo piano
Adesso basta chiacchiere, bisogna salvarsi
La vittoria del Bologna è il classico toccasana per il morale, per la classifica e per tutto quello che, fino al gol di Diamanti, sembrava essere l’ultima di Pioli con una rivoluzione alle porte. Come però accade spesso in...
Questo potrebbe essere un riassunto striminzito e approssimativo di quel che è successo domenica, al culmine di una settimana pazzesca, segnata dai moti anti-Pioli, dal ritorno di Bagni, dal toto candidati post Pioli, sino alle prime voci di mercato. Poi, come in ogni favola che si rispetti, ecco il lieto fine con la vittoria su un Genoa scarico e incolore e di colpo, Baggio non è mai esistito, la stampa è brutta, cattiva e s'inventa le cose e Pioli non è mai stato messo in discussione.
Lasciamo stare le dichiarazioni dei protagonisti e guardiamo al futuro immediato. Il rischio reale della vittoria di ieri è che i problemi di questo Bologna ancora molto povero e fragile, passino in secondo piano per via dei tre punti guadagnati con tanto cuore ma senza destare particolare impressione. Il tasso tecnico delle squadra è quello che è, la rosa è incompleta, inadeguata e ha deluso le aspettative per quello che riguarda molte individualità che non si sono dimostrate all'altezza. Il Bologna di domenica non è più forte di quello visto fino ad una settimana prima, ha solo messo in campo l'orgoglio e la voglia ed ha vinto meritatamente, ma queste due caratteristiche andrebbero 'schierate' sempre e non solo in situazioni off-limits, perché la maglia, il lavoro, la gente che ti paga e quella che ti viene a vedere, fanno parte di una serie di fattori che vanno onorati e rispettati a prescindere.
Inoltre, non sia mai che il Bologna, che domenica ha giocato contro nessuno, venga riabilitato come squadra che "ce la può fare anche così a salvarsi" come disse il vice presidente Pavignani, durante la gara con la Fiorentina. Sembra ovvio per contro, che questa rosa debba essere rafforzata in diversi ruoli per fare in modo che Pioli possa disporre di uomini funzionali alle idee che ha in testa. Bisogna prendere almeno un centrocampista di qualità e un attaccante che faccia gol, perché di attaccanti generosi ne abbiamo già a sufficienza, ora ne serve uno spietato e che non veda altro che la porta come scopo nella vita. Se Guaraldi ha scelto di riprendersi Bagni e di dare fiducia a Pioli, faccia in modo che il Bologna sia competitivo e non numericamente a posto: la salvezza si raggiunge con una squadra adeguata e strutturata secondo dettami precisi, altrimenti si rischia di replicare questa prima parte di stagione, di cui c'è ben poco da salvare, e di finire in B in un men che non si dica.
Quindi per cortesia, facciamo tutti in modo (e per tutti s'intende società, stampa, tifosi e via dicendo) di non esaltarci troppo per questa vittoria. E' inevitabilmente un brodo caldo, ma non deve assolutamente diventare un alibi per dire che la squadra in fin dei conti c'è e che basta solo trovare la chimica giusta. Peraltro…chimica? Dopo 17 giornate? Questa storia può reggere per le primissime giornate, dopodiché diventa una filastrocca patetica e fuori luogo. Quindi, passiamo tutti un Buon Natale, ma dal 27, la squadra lavori sul campo e la dirigenza sul mercato.
Per ora, l'unica certezza che abbiamo è che "a tifare Bologna non ci si annoia mai"…e che Beautiful ci fa un baffo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
