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DI GIACOMO HINEK
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DI GIACOMO HINEK
Ieri sera dopo il match di Champions League tra Benfica e Bologna, come di consueto la UEFA ha consegnato il premio di miglior giocatore della partita (player of the match).
Il premio è stato vinto da Alvaro Cerreras, terzino sinistro spagnolo dei lusitani, sostenendo fosse stato il principale uomo dal quale nascevano le azioni pericolose e che costituivano una vera minaccia gol. Sì tutto vero, ma se la partita è finita 0-0 qualcosa non torna. I portoghesi hanno avuto almeno 3-4 occasioni nitide, a volte anche praticamente a porta spalancata, e se c'è uno che quasi sicuramente avrebbe meritato il premio di man of the match, quello era il portiere del Bologna Lukasz Skorupski. Miracoloso in più occasioni. Insomma, se la partita è finita 0-0 e il Bologna è riuscito a portarsi a casa un punto, il merito è soprattutto del portiere polacco. Quindi perché premiare un giocatore del Benfica, quando il giocatore veramente determinante per il risultato finale è stato l'estremo difensore rossoblù? Questo non c'è dato saperlo. Un premio di consolazione, questo è certo, dato che il Bologna è praticamente eliminato dalla Champions League. Nel calcio però bisogna saper riconoscere i meriti.
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