L'intervista prosegue poi parlando della verità di Luciano, ovvero che non si chiamava Eriberto e non era nato nel 1979. Le parole del brasiliano:
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Repubblica – Eriberto: “A Venezia il mio gol capolavoro e il libro con Sartori”
"Lo sbaglio più grande di cui mi pento. Ma anche per questo sto scrivendo un libro sulla mia vita, che spero di finire entro dicembre per i miei 50 anni. Racconterò tutto, comprese tante cose della mia infanzia: persi la mamma a sei anni e il papà a dodici, lasciai la scuola per lavorare, scaricavo 6mila mattoni al giorno con mio fratello. Spiego, senza rimpianti. Finito col calcio mi sono iscritto di nuovo a scuola in Brasile e mi sono diplomato. Andavo ai corsi serali con dei ragazzini che potevano essere i miei figli, e per questo mi prendevano un po' in giro. Il libro spero di presentarlo ai giovani. Vorrei che capissero che ci sono tanti modi giusti per affermarsi senza ingannare la gente, e che nella vita c'è sempre la possibilità di rimediare ai tuoi errori. Fra l'altro ci sarà anche un contributo di Giovanni Sartori, che conobbi al Chievo, una delle persone più importanti nella mia carriera, assieme al presidente Campedelli".
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