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Motta la vince con meno possesso: il Bologna si è adattato alla partita

Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

Le impressioni dallo stadio hanno trovato conferma nei dati della Lega Calcio. Il Bologna ha sfruttato ieri sera il 4-3-3 piuttosto che il 4-2-3-1, con i quattro difensori ben evidenziati in linea (numeri 3, 31, 33 e 15), Aebischer un po' più basso ma con Fabbian e Ferguson mezze ali abbastanza chiare, davanti il tridente con Ndoye, Zirkzee e Saelemaekers.

 

In fase di possesso palla il Bologna prova ad alzarsi per assomigliare ad un 4-1-4-1 con Aebischer a supporto della difesa (numero 20 a sinistra), e la coppia Ferguson (19) e Fabbian (80) che si alzano vicino alla linea del tridente d'attacco.

In fase difensiva, quindi senza possesso palla, il Bologna si ricompatta con un modulo più simile al 4-3-3, ovviamente con maggiore densità nelle zone centrali del campo dove la mediana si stringe attorno alla posizione di Aebischer (numero 20 a sinistra). Il Toro di Juric, a destra, in tutti e tre gli schemi sembra rimanere su un 3-4-1-2 abbastanza marcato.

Ne evince dunque un Bologna leggermente diverso, plasmato sulla base delle caratteristiche del Torino e modificato in corso d'opera da Motta con lo spostamento di Calafiori nel ruolo di terzino sinistro e l'ingresso di un positivo Remo Freuler. Soprattutto, meno possesso palla ossessivo e più finalizzato all'attacco dell'area avversaria. Motta l'ha vinta così.


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