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"Pur auspicando che il percorso di pace che si è attivato in questi ultimi giorni porti alla soluzione positiva e rispettosa dei diritti di tutti, non si può ignorare quanto accaduto finora e che sta a accadendo tuttora, nell’assordante silenzio dell’organismo internazionale che governa il calcio (peraltro al pari di tante altre istituzioni); silenzio che contrasta con altre opportune iniziative di esclusione delle squadre di quei paesi che si sono macchiati di azioni illegali e illecite. L’iniziativa di questo Coordinamento - che sappiamo essere meramente simbolica - non è rivolta contro la popolazione israeliana e ebraica, ma nei confronti di tutti coloro che violano le più elementari regole del diritto internazionale e umanitarie in nome del potere economico, calpestando il diritto all’esistenza di un popolo da anni vittima di soprusi ai quali occorre porre termine".

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