"La prima fase è ancora in corso, gli obiettivi erano chiari fin dall'inizio. La nostra competitività è difficile, alcuni nostri competitors hanno incassato tanto con le cessioni e siamo partiti rincorrendo gli altri. Abbiamo scelto la strada della continuità, perché in un mercato quintuplicato anche i nostri giocatori avrebbero avuto offerte di un certo tipo. L'unico plus che possiamo avere è dare continuità. Oggi l'asset più importante sono le risorse televisive, distribuite sulla base dei bacini di utenza e non sui risultati sportivi. Nello statuto di Lega si potranno rivedere alcuni aspetti della Legge Melandri. Credo che alla fine il governo possa riformare tale legge perché gli effetti della disparità sono evidenti. Prima del 94' otto squadre avevano vinto un titolo, dopo decisamente meno. C'è un gap competitivo enorme. Se dovesse cambiare questo sarebbe possibile aprire un ciclo di investimenti con ricavi non solo derivanti da cessioni di calciatori ma anche dalla gestione ordinaria. La scorsa stagione? E' stata sufficiente, è ovvio che certe partite, come quelle con Napoli e Milan non vogliamo più vederle. La lezione l'abbiamo imparata e penso che faremo una buona prestazione e si parte sempre da zero a zero".
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