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Da Odgaard a Dominguez: la rivoluzione di Italiano. Nella vittoria contro i viola in campo c'erano 5 giocatori nuovi, tra acquisti e chi non era titolare l'anno scorso. Così il tecnico ha stregato tutti, scrive il Carlino.
Che la transizione fosse terminata lo si era capito a Torino, contro la Juventus. Il Bologna aveva dato vita alla sua miglior prestazione stagionale, buttando via a un minuto dal termine una vittoria che sembrava già in tasca. La crescita però non si è fermata lì: il pari a Lisbona, poi finalmente il primo esame di maturità superato contro la Fiorentina. Ora i rossoblù si rilanciano a pieno titolo nella lotta per l'Europa. Con la viola ha vinto il Bologna di Italiano: in campo dal primo minuto Pobega, Holm e Dominguez, tre volti nuovi del mercato estivo. Con loro anche Castro e Odgaard, arrivati a gennaio, e ora protagonisti in questa stagione. Il danese è stato la svolta tattica per Italiano, permettendogli di passare dal 4-3-3 al 4-2-3-1 con l'ex AZ Alkmaar sulla trequarti. In queste prime 13 giornate Jens ha già segnato più di quanto non abbia fatto nella seconda parte della scorsa stagione (2 reti in 10 partite). Castro si è caricato i rossoblù sulle spalle: quando non segna ispira. Lui è l'erede di Zirkzee, aspettando Dallinga. Italiano ad inizio stagione è stato accolto con diffidenza da qualcuno, ma ad oggi il suo Bologna lavora e migliora ogni giorno. Ha solo 3 punti in meno dello scorso anno, ma con una partita da recuperare. Lo avevano voluto perché capace di gestire rosa lunga e triplice impegno: lo sta dimostrando. E lo ha dimostrato battendo la Fiorentina senza Orsolini e Ndoye, due degli uomini più in forma e con il gol in canna, altro nodo risolto dopo i problemi di inizio stagione.
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