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Bologna-Frosinone, ecco il 4-2-3-1 di Motta con Aebischer perno: al top per palloni recuperati

Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

Thiago prosegue ancora sul solco creato in questa stagione dal 4-2-3-1 come si evince dalle posizioni medie. La coppia svizzera (numero 20 e numero 8) a protezione della difesa, Ferguson, il 19, esattamente sulle trequarti e sulla stessa linea di Saelemaekers, il 56, e Orsolini, il 7, mentre davanti c'è Zirkzee.

La squadra poi si scompone e si rimodula in fase di possesso palla, con i terzini che salgono verso la linea di centrocampo, mentre Aebischer rimane a protezione, e davanti Orsolini viene isolato in fascia per l'uno contro uno con Saelemaekers che invece si avvicina a Zirkzee per sfruttarne il dialogo e la fisicità.

Cambia tutto quando il pallone ce l'hanno gli avversari: molto quadrato il Bologna in fase di non possesso palla. La squadra infatti si ricompatta con il 4-4-1-1 che vede Ferguson giocare dietro a Zirkzee con le ali che si abbassano a protezione della fase difensiva.

Questo modo di giocare camaleontico del Bologna si traduce con un baricentro di gioco più alto in fase di possesso palla, attorno ai 52 metri, mentre si abbassa notevolmente senza palla in cui Motta non sempre ordina la riconquista alta ma piuttosto preferisce non lasciare spazi dietro, soprattutto quando è avanti nel punteggio.

E' un Bologna, dunque, che sa riconoscere le diverse fasi della partita, comprendendo quando c'è la possibilità di prendersi un rischio e giocare e quando invece c'è da mettersi dietro a difendere per poi sfruttare spazi in ripartenza. Insomma, giochisti ma fino a un certo punto.


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