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Baroni deve cambiare e lo fa all’intervallo con Pedro al posto di Isaksen, ma è il Bologna ad approcciare la ripresa con la bava alla bocca. In un minuto netto le due reti che fanno esplodere i trentamila. La rumba parte al 48’ con una percussione di Ndoye che lascia sul posto Lazzari, poi filtrante per Orsolini che segna di scavetto e manda un messaggio a Spalletti. La Lazio è stordita, non riesce nemmeno a battere il calcio d’inizio che Guendouzi perde palla e consente a Ferguson di involarsi, poi cross per l’accorrente Ndoye che bacia il palo e segna. Sul tre a zero i rossoblù calano per cinque minuti di intensità e Zaccagni prende il palo dal limite dell’area, così Italiano non ne vuole sapere e mette forze fresche per dare energia con Pobega e Fabbian, trovando subito la risposta dei suoi con il poker. Lo propizia proprio Pobega, che sradica palla a Gila e poi serve Castro che segna da rapace d’area. L’argentino esulta togliendosi la maglia, vale il giallo e la squalifica a Venezia, ma al 75’ il Dall’Ara canta che è un piacere e continuerà a farlo perché verso il novantesimo arriva anche il quinto, a suggello di un pomeriggio eccezionale. L'azione che dipinge il Bologna è pazzesca ed è tutta di Dominguez e Miranda, che stordiscono con una sequenza di passaggi di qualità Tchaouna, poi cross dello spagnolo e stacco imperioso di Fabbian. Altro che tiki taka. Il Dall'Ara inneggia a Italiano e canta 'siete al cinema': ora il Bologna è quarto da solo, in attesa delle altre. Un pomeriggio da Champions League.

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