DI LORENZO CELENZA
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Titolari imprescindibili e mancanza di alternative: Italiano ha bisogno dei nuovi
Il popolo bolognese è stato abituato la scorsa stagione a una squadra favolosa, che ha rasentato la perfezione. Thiago Motta, grazie alle sue idee, è riuscito a far esprimere al 100% ogni singolo giocatore, creando un organico ben unito e soprattutto capace di ritagliarsi uno spazio tra le prime cinque della classe. Dopo 60 anni dall'ultima volta, il Bologna è tornato a respirare l'aria della Champions League, che mancava al club dal lontano 1964-65. Un cammino storico per la piazza che adesso - nonostante le difficoltà - si gode ogni singolo minuto in Europa, riuscendo a calcare stadi e palcoscenici importanti, come quello di Anfield. Tuttavia, il tecnico a fine stagione è passato alla Juventus, e i rossoblù hanno dovuto salutare anche altri tre elementi fondamentali della passata stagione, ovvero Joshua Zirkzee, Riccardo Calafiori e Alexis Saelemaekers. Al posto di Motta, è arrivato Vincenzo Italiano, ex allenatore della Fiorentina, con la quale è riuscito a raggiungere due finali di Conference League e una di Coppa Italia. La società poi, per coprire i reparti rimasti vuoti, ha deciso di prendere Dallinga, Casale, Iling-Junior, senza fare i conti con l'infortunio di Ferguson.
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