No, non è il classico pezzaccio in cui si chiede al Bologna 'tenete tutti e dimostrate ambizione'. Il club ha già raggiunto negli ultimi due anni un certo tipo di status e in tema di mercato, si sa, qualcuno genererà sempre una plusvalenza, ma quella che avrà di fronte il Bologna sarà una prova del nove generale. C'è la consapevolezza che un sacrificio ci sarà, Sartori in tutta la sua carriera ha dimostrato di saper vendere bene, ma la differenza verrà fatta su come e quando verranno reinvestiti gli incassi. La scorsa stagione il Bologna si è ritrovato di fronte a un bivio, che era una domanda amletica: dopo la Champions, siamo in grado di restare a questo livello oppure abbiamo ottenuto il classico risultato che accade una volta nella vita? Non era facile rispondere, perché quello di Motta era sembrato un miracolo e lo stesso Thiago, proprio perché convinto che più di così non si potesse fare, aveva deciso di sposare la causa bianconera, lasciando al Bologna un vuoto in panchina colmato egregiamente da Vincenzo Italiano. Un anno dopo, però, con una Coppa Italia in bacheca in più, c'è la convinzione di poter stare ai piani alti ed è per questo che è lecito attendersi un mercato migliorativo, incisivo e concreto.