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lo spunto
La preoccupazione emersa dopo il match con il Colonia ha lasciato spazio all'ottimismo di ieri. Sessanta minuti di ottimo livello contro uno Schalke a metà (con qualche riserva in campo) per un Bologna senza due/tre pedine titolari (Pulgar, probabilmente il nuovo mediano e un Orsolini ancora fuori condizione pur avendo giocato). Tuttavia, in questi casi è bene pronunciare la classica frase scontata: non eravamo da retrocessione venerdì, non siamo da Europa oggi.
Il calcio estivo è questo, fatto di alti e bassi, di partite giocate in mezzo a tanto lavoro fisico e in cui diventa difficile estrarre valutazioni complete, definitive e chiare. Almeno per noi comuni mortali che osserviamo da fuori. Saranno dunque i tecnici in questo caso ad avere un quadro più chiaro, ed è giusto così. Valutare una stagione sulla base di quello che si vede in estate è impossibile, sia quando si vince sia quando si balbetta come con l'Huddersfield l'anno scorso. Si va a sensazioni, ma quello che lascia ben sperare è la base da cui il Bologna è ripartito. Ad oggi solo Lyanco è uscito e, al massimo, potrebbe essere ceduto Pulgar (due pedine su undici) questo significa partire da una base di lavoro certa e due passi avanti rispetto al passato. Tradotto: sotto un certo standard il Bologna non dovrebbe ritornare.
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