lo spunto

Di Bello non c’è niente…

Bologna depredato di una vittoria a Torino, ma Motta ha ancora in mano il gioco e la squadra: con fiducia verso il futuro
Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

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Non sono un fan delle lamentele televisive sugli arbitri, spesso finalizzate ad ottenere vantaggi successivi, ma quella di Claudio Fenucci al termine di Juventus-Bologna è sacrosanta. Non assegnare un rigore del genere, con un giocatore che sta per fare gol e l'altro che lo falcia da dietro, è un'aberrazione tecnica e regolamentare. Non c'è un solo valido motivo che possa giustificare il non fischio di Di Bello e, a maggior ragione, non c'è nessun tipo di protocollo che possa impedire al Var di intervenire su quello che è stato, a tutti gli effetti, un chiaro ed evidente errore. Sarebbe stato il due a zero, oppure rigore ed espulsione. Fate voi il danno subito. E meno male che la rimonta Juve non è stata completata e il punto il Bologna lo ha portato a casa: almeno per evitare la beffa oltre al danno. Ma ne meritava tre, di punti, con un primo tempo sontuoso e un secondo gagliardo, soprattutto a livello mentale dopo un errore del genere che avrebbe steso un toro. Invece la squadra di Motta ha addirittura accelerato nuovamente nel finale sfiorando il sacco, mostrando, seppur incompleta, di essere vispa come l'anno scorso.

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