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Qualche cambio di Italiano forse un po’ tardivo, quando attorno al 73esimo, si potevano inserire Iling Junior e Castro e non subito dopo aver preso il secondo gol. Dallinga e Ndoye facevano fatica a ripartire già da qualche minuto e il solo Orso, pareva avercene ancora. Lo stesso esterno ascolano, ha avuto l’ultima occasione su punizione, quasi sulla sua mattonella preferita, per poter almeno segnare il primo gol in Champions League del Bologna ma tutto è rimandato. Oggi il Bologna compie 115 anni e nonostante la sconfitta, con onore, Italiano e i tifosi, possono scartare qualche regalo, come un Dallinga maggiormente inserito nel contesto, un Lucumì quasi monumentale, un Urbanski che cresce di partita in partita, un Miranda applicato, un Posch ritrovato e più in generale, un Bologna che questa Champions League, con questa formula, può giocarsela per arrivare nelle 24; ora si trova un gradino sotto alla classifica che conta. Da domani, testa al campionato, al derby con il Parma di domenica prossima, cercando di essere più concreti sotto porta, più cattivi, altrimenti può cominciare ad essere un problema. Servono anche i gol di Orsolini e in nuovi, devono cominciare a mettersi più o meno alla pari con i veterani. Molto bella la cornice degli oltre 3000 tifosi rossoblu all’Anfield Road, che hanno cantato e sostenuto la squadra, fino alla fine.

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