Un altro passo verso l’obiettivo. E Motta apre: futuro a fine stagione

Il Bologna avvicina di un altro punto la Champions League. Il pareggio di Torino, che segue quello con l'Udinese, è un altro risultato utile alla missione, che può apparire in fase calante ma comunque viva. Non è un Bologna scintillante, ma il Toro è squadra che colleziona zero a zero in sequenza e alla fine la partita ha rispecchiato esattamente ciò che si poteva prevedere. Tanta lotta, tanta bagarre, partita sporca, poche occasioni (più pericolosi loro) manovre farraginose e imprecisioni varie: nessuna novità. Occorre ricordare due cose. Uno, anche il Bologna dell'anno scorso a Torino fece male contro Juric. Secondo: si gioca senza Ferguson. L'assenza non ha pesato a Roma, dove c'erano tanti spazi e il ritmo dei rossoblù era superiore, ma quando le vie centrali si sono ingolfate come l'ora di punta, Udinese e Toro, si è capita tutta l'importanza dei movimenti dello scozzese. Insomma, è chiaro che si vorrebbe sempre vincere, in primis i giocatori che sono usciti delusi, ma la cosa importante è continuare a muoversi, a ripudiare la sconfitta e raccogliere le briciole lungo il sentiero. Sommandole tutte può saltare fuori il tozzo di pane che serve a sfamare il sogno Champions.