Il Bologna avrebbe potuto battere il Verona anche con qualche riserva e così è andata. Contro un avversario concentrato sul campionato e con turnover, anche se non è sceso al Dall'Ara per fare da sparring partner, era giusto che Motta ruotasse qualche uomo dove gli era consentito farlo. E ha avuto ragione. Vittoria e gestione dello sforzo per una rosa che ha un paio di elementi imprescindibili a cui tutto si poteva chiedere tranne che rischiare sanguinosi infortuni. Infatti Motta li ha preservati, consapevole che il passaggio del turno sarebbe stato ottenibile anche con i rincalzi, che così hanno avuto l'occasione di farsi notare e di mandare un segnale al proprio tecnico. Non è banale questa scelta e non è solo fisica. Thiago cura da sempre l'aspetto mentale, come ormai ogni allenatore, e sa che prima o poi dovrà chiedere aiuto alla completezza della rosa e quando sarà il momento si ritroverà giocatori pronti all'uso. Non un contentino, sia chiaro, ma la corretta visione d'insieme che porta un allenatore a concedere una chance importante a chi ha giocato poco, dandogli la possibilità di ribaltare qualche gerarchia.