Si dirà, giustamente, che Italiano di tempo ne ha poco perché già sabato c'è una partita da vincere e non sarà facile. Giusto. In primo luogo per quanto scritto sopra, cioè un Bologna non ancora formato, e in seconda battuta perché l'Empoli, come da tradizione di una piccola con D'Aversa alla guida, è partito forte per mettere fieno in cascina e a livello di condizione sta meglio di altri. Poi c'è la Champions, che parte a metà settembre e anche lì il Bologna dovrà arrivarci il più possibile pronto. Pazienza sì, fino a un certo punto. Ciò non toglie che giudicare un allenatore dopo 180 minuti è folle e privo di logica. Anzi, Italiano, assieme a Sartori, rappresenta una garanzia per il Bologna, sia per risultati, vincente sempre (Serie D, C, B) e gestione del triplo impegno settimanale, sia per quanto fatto al di là dell'Appennino. A Firenze ha costruito risultati che abbiamo invidiato fino alla Champions conquistata con Motta.
lo spunto