Si è passati da Thiamo Motta e il cammino di SanThiago, a Vincenzo Italiamo e Lezioni di Italiano, ma il risultato non è cambiato. Anzi.
lo spunto
Non era solo Thiago Motta
Certo, il campionato non è finito e il Bologna potrebbe sempre crollare (in base a cosa non si sa), ma il calcio ci impone di parlare del presente e quello di oggi è addirittura migliore di quello che era stato ieri. Lo è per il modo viscerale con cui gioca la squadra, a perfetta immagine e somiglianza di un mister sanguigno e passionale che sa cosa significhi caricarsi sulle spalle un intero ambiente. Tradotto: sudare la maglia ed entrare sotto pelle. La differenza con la 'freddezza' di Thiago Motta è evidente e anche per questo con Vincenzo Italiano è più facile empatizzare, entrare in sintonia, e lui stesso ha capito perfettamente che tipo di piazza sia Bologna e riesce a maneggiarla con disinvoltura, grazie a un gruppo di giocatori a cui non puoi non voler bene. Così, non solo arrivano risultati ma pure lo spettacolo è migliorato. La squadra gioca a ritmo tambureggiante, talmente tanto che non fai tempo a esultare per un gol che subito ne arriva un altro, con una intensità emozionante e coinvolgente, che scarica l'energia di dieci lattine di Red Bull.
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