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Il Milan occupa il prato del Dall’Ara ma non impensierisce Skorupski: perché l’1-1 è un risultato corretto

Di seguito abbiamo le grafiche delle posizioni medie in tre situazioni specifice. Generali, con possesso proprio, con possesso avversario. Tutte e tre divise nelle due frazioni, con la segnalazione di chi è subentrato.

 

La prima delle tre mostra l'assetto tattico-posizionale delle due squadre in senso generale, quindi per come hanno condotto la gara. Il Milan si conferma sbilanciato in avanti, con ricca densità sulla zona centrale: De Ketelaere occupa il centro offensivo sotto Origi, ma Saelemaekers e Rebic hanno licenza (o indole anarchica?) di occupare lo stesso spazio, congestionandolo. L'idea, probabilmente, era quella di sfruttare le falcate di Florenzi e Ballo-Touré a mo' di Theo Hernandez. Ma per fortuna gli interpreti cambiano, e con essi l'esito delle loro azioni. Per Kyriakopoulos e Posch la difficoltà è giunta al momento del subentro di Leao e Diaz, che però non sono stati in grado di cambiare l'inerzia del match.

 

Questa infografica si riferisce alle posizioni medie con il possesso palla a favore. Da evidenziare come l'assetto del Bologna si mostri sì largo come da previsione di gestione, ma basso nel proprio baricentro: soltanto il tridente Aebischer-Sansone-Barrow supera la metà campo. Leggermente meglio nel secondo tempo, con Dominguez e Kyriakopoulos leggermente più alti rispetto ai primi quarantacinque minuti. Per quanto riguarda i rossoneri, meglio la corsia di sinistra Leao-Touré piuttosto che la catena Calabria-Messias, per ampiezza.

 

 

A possesso palla avversario, Bologna nettamente schiacciato nella propria metà campo. Milan addirittura in posizione equilibrata. Medel da centrale aggiunto, Zirkzee prova a tenere alti i rossoblù. Nulla da fare: da ringraziare la sterilità offensiva del Milan.

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