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Un solo cambio dalla panchina per Motta, ha ulteriormente contribuito, nel finale di partita, ad avere meno forza fisica, con qualche giocatore stanco e meno lucido negli ultimi 20 metri. La squadra, come ha detto Motta in sala stampa nel post partita, l’ha vista bene fino alla fine, così da non sentirsela di fare dei cambi tanto per farli. Personalmente, quando una squadra ti prende le misure, sarei per provare a cambiare qualcosa, anche solo per caratteristiche diverse dei giocatori, con l’avversario che deve leggere caratteristiche diverse del giocatore appena subentrato. Castro, negli ultimi 15-20 minuti, poteva essere una soluzione in più assieme a Zirkzee nella bagarre finale, magari togliendo Urbanski, con l’olandese un po’ più arretrato e Castro a girargli attorno. Si provava in buona sostanza a dare meno punti di riferimento all’avversario, che col trascorrere dei minuti prendeva sempre più le misure. Stavolta, due punti sicuramente persi, contro un avversario con meno fame del Frosinone e poi, perché la partita è stata pareggiata davanti al proprio pubblico. Roma ed Atalanta non hanno ancora vinto e comunque, nella peggiore delle ipotesi, il Bologna si presenterà lunedì 22 aprile, all’Olimpico, ancora forte del quarto posto in solitaria. Prendendo anche le cose positive di ieri sera, 15esimo clean sheet stagionale e la porta è inviolata da 413 minuti, al netto dei minuti di recupero. Un buon biglietto da visita per la madre di tutte le partite e con la Roma che sarà anche impegnata giovedì prossimo, nel ritorno di Europa League, contro il Milan. Il Bologna ha 8 giorni per poter preparare al meglio questo scontro diretto