Giovanni Sartori torna a Bergamo: in otto anni l’Atalanta ha scalato l’Europa. Ora il Bologna

Atalanta-Bologna è, fra le altre, una sfida fra passato e presente. Fra un club che è stabilmente fra le grandi della Serie A, come quello nerazzurro, e fra un club che può rendere questa stagione l'inizio di un'ascesa bramata da tempo. Con un protagonista in comune: Giovanni Sartori. Già artefice della favola Atalanta, adesso prova a riscrivere la storia anche del Bologna.

Questo sabato non sarà un sabato normale. Non per tutti: a partire dai tifosi del Bologna che sognano un'altra grande vittoria per cementare la scalata verso il settimo posto; per Musa Barrow, che riabbraccerà il club che lo ha lanciato in Serie A; per Giovanni Sartori, che ritrova la città che lo ha accolto e che lui stesso ha contribuito a portarla in giro per l'Europa, da Dortmund fino a Manchester.

Da Gasperini al Papu Gomez, passando per Muriel a Romero e finendo con Scalvini e Hojlund. L'Atalanta era un progetto ed è diventata realtà, con il culmine del quarto di finale di Champions League della stagione 2019/20, perso a un soffio dalla fine grazie a un super Kylian Mbappé.

Adesso Sartori si è seduto nella sala dei bottoni del Bologna già da quest'estate. Ha lasciato un'Atalanta forte in campo e solida nei bilanci, con una filosofia chiara e un futuro roseo. Oggi vediamo le stesse intenzioni (e in parte già i risultati) qui a Bologna: dall'ingaggio di Thiago Motta, autentica rivelazione della stagione, fino agli acquisti dal costo contenuto ma dal rendimento massimo. Ferguson, Posch, Moro, Cambiaso, Lucumì, Kyriakopoulos; senza dimenticare anche Zirkzee e Aebischer, più indietro rispetto ai già citati. Giovanni Sartori ha già dato una rivoluzione al volto del Bologna e questa stagione può essere già un inizio concreto quanto insperato. E la sfida di sabato pomeriggio avrà sì ordini di classifica e ambizione, ma soprattutto una scenografia di questo calibro.